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domenica 6 maggio 2018

ZERO A ZERO A MANTOVA, LA CLODIENSE SI SALVA DA SOLA. ADRIESE AI PLAYOFF, MONTEBELLUNA RETROCESSO

Ci piace pensare che il mantovano Danilo Martelli e i chioggiotti Aldo e Dino Ballarin, compagni di squadra nel Grande Torino a due giorni dall'anniversario di Superga, volteggiassero sopra lo stadio di Mantova e si siano compiaciuti del risultato odierno, l'agognato 0-0 che senza niente togliere ai virgiliani -già qualificati ai playoff- salva la Clodiense dai playout, regalandole un'estate con la sicurezza della prossima serie D da programmare. Faceva caldo, oggi allo stadio Martelli: e non si può dire che i 1500 spettatori (con discreta rappresentanza chioggiotta, nonostante la distanza) si siano divertiti per il bel gioco che non c'è stato. Ma la posta in palio era troppo importante e con avvedutezza i granata -dopo la turbolenta settimana societaria e il cambio alla guida tecnica fra De Mozzi e Rizzi- hanno cercato di arrivare indenni al 90° minuto per prendersi il punto che serviva, in un campo assai difficile: ci sono riusciti con pieno merito, considerata la stagione.

Alla fine della fiera, non è nemmeno stato necessario pareggiare, dal momento che la sonora sconfitta del Montebelluna a Legnago (5-2, ospiti con un uomo in meno già nel primo tempo) ha spedito direttamente in Eccellenza i trevigiani, senza costringere la sestultima a disputare i playout. Nell'ipotesi, l'avversaria dei biancoblu sarebbe stata l'Ambrosiana, pur vincitrice 2-0 a Noale, mentre il Tamai ha retto bene a Este, salvandosi e al contempo spegnendo le speranze playoff degli euganei. Al barrage per salire di categoria, assieme a Campodarsego, Arzignano e Mantova, va l'Adriese di mister Mattiazzi e dei cinque chioggiotti, nonostante la sconfitta odierna ad Arzignano: i polesani vantano una miglior differenza reti nei confronti dell'Este, pure a parità di scontri diretti. Una bella soddisfazione per l'ex tecnico granata e per la piccola "comunità" lagunare, che domenica prossima se la vedranno a viso aperto sul terreno della favorita Campodarsego.
Contro un Mantova assai rimaneggiato (fuori, fra gli altri, Correa e Raggio Garibaldi), l'ex bomber Rizzi rispolvera i tre difensori centrali che hanno costituito l'ossatura del girone di ritorno, ovvero Granziera, Dondoni e Pastorelli, dirottando quest'ultimo a sinistra a tenere la posizione mentre Dell'Andrea -fra i migliori- sgroppava lungo la corsia di destra. Conti in regia con Abrefah e Delcarro interni da prassi, Santoni largo a sinistra e Farinazzo a destra a servire Baido. Arbitra Simone Picchi della sezione di Lucca, il pomeriggio è assolato e caldo, praticamente pre-estivo, il che giustifica i ritmi blandi e le necessità di abbeverazione continua. Al 5' Baido prova la deviazione acrobatica su calcio di punizione, ma la palla esce alta, così un minuto dopo è il mantovano Carrasco a sfondare a destra e a crossare alto. Poco dopo Debeljuh manca la deviazione sul cross di Omohonria, mentre l'Ambrosiana si portava già in vantaggio a Noale.
Non succede molto: Baido schiaccia debolmente un cross dalla destra e più avanti lo imita Santoni, Dondoni salva su Debeljuh lanciato a rete, la Clodiense difende il campo e cerca qualche contropiede, il Mantova prova a fare gioco. Al 25' la maglia di Baido si allunga in area per una trattenuta: poteva starci il rigore. Sul capovolgimento di fronte, Carrasco crossa e Barone si alza sopra Granziera e Dell'Andrea, colpendo di testa e mandando la palla a impattare sul palo, a Corasaniti battuto. Sono gli unici due sussulti del primo tempo, a parte i cori dei tifosi della curva Te contro la società virgiliana. Al 32' Ricci tira da fuori area e l'arbitro non concede il corner, nonostante l'evidente deviazione dell'estremo granata. Il gioco è spezzettato, eccelle Dell'Andrea in difesa e nei cross, anche i corner sono rari mentre il cielo si copre un po'. In tribuna qualcuno dice «basta» e gli stessi colleghi mantovani ironizzano sul non-gioco e la qualità degli interpreti.

A fine primo tempo in tribuna e nei siti specializzati si sparge la notizia che il Montebelluna sta perdendo 2-0 a Legnago, e gioca in dieci uomini per via dell'espulsione del portiere. Psicologicamente, questo aggiornamento -che allontana la stessa disputa dei playout- ha degli influssi sia a Mantova che a Noale, e probabilmente anche ad Este, nonostante la squadra di casa fosse in corsa per i playoff. Fatto sta che il secondo tempo al Martelli è ancora più soporifero e lento, classico match di fine stagione tra squadre che nemmeno provano a farsi male: molti cambi -esordisce tra i padroni di casa il 16enne Croci, classe 2002- e lunghi possessi di palla, gli ingressi di Moi e Alberini vivacizzano la manovra del Mantova ma la difesa clodiense regge con il sacrificarsi di Duravia e Spaltro, e quando la palla arriva in area ci pensa Dondoni. Non un tiro in porta, verso il fischio finale di Picchi che vede i giocatori abbracciarsi e andare a salutare i tifosi.

Il presidente Ivano Bielo ci raggiunge subito in postazione, orgoglioso per una salvezza «conquistata sul campo» senza attendere gli altri risultati. e dandosi il tempo di pensare alla prossima stagione di serie D. In sala stampa, mister Rizzi dedica il traguardo agli infortunati Abcha e Cacurio (frattura al tendine d'Achille per lui, preparazione a rischio) e spiegando di aver lavorato sull'autostima della truppa negli ultimi giorni: «Ci siamo aiutati l'un l'altro, con concentrazione verso il risultato. Abbiamo parlato molto negli spogliatoi, oggi potevamo avere paura ma chi ha giocato ha fatto tutto bene. Questa salvezza porta anche la firma di Massimiliano de Mozzi, con cui io e lo staff abbiamo lavorato in tutti questi mesi. Il mio futuro? Intanto penso alle scadenze delle squadre giovanili, poi si vedrà». All'uscita dallo stadio Martelli i volti sono sereni, le famiglie e le fidanzate sono vicine ai loro ragazzi che in novanta minuti, e in nove mesi, hanno portato a termine l'impresa: Clodiense Chioggia Sottomarina, un altro anno nel "paradiso" dei dilettanti non te lo toglie più nessuno.

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