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domenica 29 aprile 2018

CLODIENSE TRAVOLTA DAI 4 GOAL DELL'ARZIGNANO: SALVEZZA IN BILICO. DOMENICA A MANTOVA GLI ULTIMI 90 MINUTI

Mesi fa, l'allenatore della Clodiense Massimiliano De Mozzi aveva detto che la salvezza si sarebbe decisa all'ultimo minuto dell'ultima partita, e che fino ad allora si sarebbe stati in ballo. Non poteva essere più profetico di così: a novanta minuti dalla fine delle ostilità per quanto riguarda la regular season, solo un punto separa i granata dalla matematica conquista della permanenza in serie D, e dovrà essere conquistato -per non dover dipendere dai risultati degli altri campi- domenica prossima al mitico stadio Martelli di Mantova, dove il grande calcio è passato e la grande arte scorre nel vicino palazzo Te. Martelli era compagno dei fratelli Ballarin nel Grande Torino, e proprio allo stadio loro intitolato è andato in scena un altro dei capitoli di questa martoriata stagione: l'Arzignano Valchiampo, in lotta per il secondo posto che darebbe accesso alla Coppa Italia dei professionisti, scende in laguna a impartire lezioni di tecnica e di coralità, fregandosene delle esigenze dei padroni di casa. Ne è uscito un 1-4 che, per quanto maturato dopo il 90° minuto con queste proporzioni, e nonostante un buon primo tempo della Clodiense, è un fardello psicologico notevole per chi ha visto i propri avversari dominare l'intera ripresa e confermandosi la squadra più bella da vedere nel girone, incomprensibilmente non promossa per via diretta.

Forse è superfluo sottolineare che quando si dispone di atleti di caratura superiore -come Andrea Raimondi o Luis Maldonado oppure Raphael Odogwu, per restare all'ultimo incontro- è fin troppo facile giustificare il divario in classifica. La compagine allenata dall'ex veronese Vincenzo Italiano ha allargato e ristretto il campo a piacimento, con due o tre punti fermi e la palla sempre tenuta bassa, un fuorigioco maniacale e la ricchezza di alternative per colpire che ogni allenatore fra i dilettanti sogna. A queste doti, De Mozzi ha potuto opporre il massimo che la rosa gli consente, cominciando col 4-3-3 e finendo col 3-3-4 (o forse 3-2-5): fino al 90° il punteggio si attestava su un dignitoso 1-2, anche un po' bugiardo limitatamente ai primi 45 minuti, quando i granata non hanno sfruttato qualche occasione propizia e sono stati graziati sul finire dall'arbitro Petrella che non giudica da rigore una spinta solare di Pastorelli a Nobile, ammonito per simulazione tra la sorpresa generale. A Mantova, De Mozzi sarà privo di Cacurio, che -schierato oggi dall'inizio assieme a Santoni, in luogo rispettivamente di Baido e Duravia- si è infortunato al nono minuto chiedendo il cambio a favore di Baido. La punta mestrina tornerà in campo solo alla prossima stagione.
Già, Mantova. Ogni pensiero è ormai all'augusta trasferta, e torna utile fare il punto della situazione per capire come la Clodiense potrà salvarsi. Intanto, prima di tutto: questa giornata ha già dato alcuni verdetti. Sale infatti di categoria la Virtus Vecomp Verona, che nell'arco dei due gironi non ha mai battuto la formazione chioggiotta; retrocedono direttamente, oltre all'Abano, anche la Liventina e la Calvi Noale, ovvero le due ultime formazioni incontrate dai lagunari prima dell'Arzignano. Fino al 70° la Calvi che vinceva a Carlino poteva sperare, ma il raddoppio del Tamai sul Belluno ha divaricato di nuovo la forbice in classifica tra le due squadre, discrimine nel regolamento se disputare o meno i playout. Per quanto riguarda le avversarie dirette della Clodiense, l'Ambrosiana è stata divelta per 1-6 in casa proprio dal Mantova, che si è così certificato la partecipazione ai playoff assieme al Campodarsego e allo stesso Arzignano. L'ultimo posto utile per sperare nel salto di categoria se lo giocheranno l'Adriese dei cinque chioggiotti, vittoriosa proprio sui quotati padovani, e l'Este che ha strappato un difficile punto a Feltre (ormai non più affidata ad Andrea Pagan): e l'Este la prossima giornata dovrà sfidare in casa proprio quel Tamai che tiene ancora sospesa la lotta per un solo posto al sole.
Non potendo più sperare nell'ardore del Noale che affronterà l'Ambrosiana, si può ragionevolmente pensare che quest'ultima andrà ad espugnare il terreno della Calvi. Al momento la classifica recita: Clodiense 40, Tamai 39, Ambrosiana 37, di queste due si salvano direttamente e una dovrà affrontare i playout. Pertanto gli uomini di De Mozzi, fabbri della propria fortuna, per mettersi al riparo da ogni sorpresa devono procurarsi almeno un punto di prestigio a Mantova; con un pareggio, il rischio di essere raggiunti dall'Ambrosiana a 40 punti svanisce, indipendentemente dal risultato di Este-Tamai. Se invece anche in riva al Mincio la Clodiense dovesse finire battuta (all'andata i virgiliani uscirono con i tre punti dallo stadio Ballarin), potrebbe venire risucchiata a quota 40 dall'affiancamento del Tamai -qualora pareggiasse a Este- e addirittura dell'Ambrosiana corsara a Noale. In caso di due squadre a pari punti, avverrà lo spareggio per decidere chi si salva di colpo e chi dovrà affrontare il purgatorio dei playout; se le squadre a 40 punti fossero tre, la classifica avulsa determinerebbe chi si salva e chi dovrà spareggiare. E la Clodiense è in svantaggio negli scontri diretti sia contro il Tamai che contro l'Ambrosiana. Una roulette che sarà vissuta, in campo e sugli spalti, attaccati al web per i risultati altrui.
Detto dell'infortunio repentino occorso a Cacurio, nello schieramento di De Mozzi stavolta Abrefah copre il centrodestra e Delcarro il centrosinistra. Ma è Raimondi, ex Padova e Venezia, a mettersi subito in luce: prima con un maestoso tiro a giro uscito di pochissimo, poi con varie sgroppate sulla fascia sinistra, infine con il goal che ristabilisce la parità dopo il contropiede vincente di Santoni (su errore del terzino Ilari): il numero 10 dell'Arzignano scambia con Vanzan, evita Conti, si porta sul sinistro e impietrisce Corasaniti sul primo palo. Intanto arrivano le buone novelle del Mantova che dilaga a Sant'Ambrogio di Valpolicella, ma l'attenzione sul campo è a come limitare la regia puntuale di Maldonado che non sbaglia un lancio, il tandem della fascia sinistra, gli inserimenti di Bigolin, gli strappi di Odogwu. Nella retroguardia granata è Dondoni il più intraprendente, anche in fase offensivs; e il finire del tempo è di marca granata con il colpo di testa di Farinazzo deviato in corner dal portiere Dani, che era fuori dai pali. Baido spreca un facile assist mentre arriva la notizia del vantaggio del Tamai contro il Belluno, e non può fare piacere. Il tempo si chiude con Pastorelli che spinge a terra Nobile, ma l'errore arbitrale grazia la squadra di casa, che va agli spogliatoi ancora convinta di essere nel match.
La ripresa si apre con due cambi di Italiano, ma è ancora Raimondi a portare in vantaggio i suoi con una staffilata a fil di palo. Anche il neoentrato Forte impegna Corasaniti, mentre i timidi segnali chioggiotti stanno in una mezza rovesciata di Delcarro a sfiorare il pari e nel sole che svanisce. Il pallino del gioco è saldamente nelle mani dell'Arzignano, con un gran tiro dell'ecuadoriano da fuori che termina a pochi centimetri dal montante. Nobile crea problemi a Dell'Andrea partendo sempre dalla fascia destra, e De Mozzi prova arditi esperimenti tattici per conseguire il pareggio che metterebbe la squsdra della città fuori dai sospetti. Marijanovic e Duravia riassestano lo schieramento, quando arriva la notizia del pareggio del Montebelluna. Al 92esimo Maldonado calcia una punizione a fil di palo ed entra, due minuti dopo è il neoentrato Valenti che dribbla tutto ciò che trova in area prima di calciare con successo verso la porta. L'arbitro fischia, De Mozzi e Italiano si cercano e salutano, qualche mugugno in tribuna e in gradinata: ora occorre studiare la geografia di Mantova, ricordando che già in altre situazioni il team allenato da De Mozzi ha dato prova di compattezza, solidarietà, aiuto reciproco e sfrontatezza nel cercare il risultato, ottenendolo contro avversarie più forti. Un campionato in novanta minuti, nello scenario più noto e qualificato: tutti a Mantova, forza Clodiense!

1 commento:

  1. ANNUNCIO SPORTIVO - I GRILLINI NON POSSONO ESSERE JUVENTINI

    Sì, perché la Società Juventus Footbal Club è stata condannata alla retrocessa in serie B nella stagione 2006-07 per avere alterato gli arbitraggi e, per questo, le sono stati tolti anche due scudetti.

    Se i grillini non accettano compromessi politici con chi è stato condannato, tanto meglio possono essere tifosi di una squadra che è stata condannata alla retrocessione per illeciti sportivi.

    A qualcuno questo mio commento darà molto fastidio, ma non me ne frega un cavolo, spero solo che venga pubblicato.

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