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domenica 17 dicembre 2017

IL CINICO MANTOVA ESPUGNA LA CLODIENSE TRA GLI SBADIGLI ALLO STADIO BALLARIN

Per almeno mezz'ora, quella più calda dal punto di vista meteorologico, gli spettatori che per una volta hanno affollato la tribuna centrale dello stadio Ballarin -e magari anche i tifosi ospiti nella gradinata- avranno vellicato l'idea di abbandonare la visione del match fra Clodiense e Mantova e recarsi magari a passeggiare in diga, fra le bancarelle in corso, o una scampagnata in bosco. Tale e tanta è stata la pochezza di gioco, occasioni, verve che l'incontro mostrava. E non si può dire che, andando avanti coi minuti e col calar della luce parallelo a quello della temperatura, le cose siano andate meglio: una delle più brutte partite viste nell'ultimo anno, con il Mantova blasonato e quarto in classifica che tutto faceva tranne che dispensare calcio, e la Clodiense scrupolosa a non chiedere di più ai propri mezzi. Alla fine hanno vinto i lombardi, per la mera forza degli episodi (nella fattispecie: due azioni da calcio d'angolo) e per un marcato quanto sterile dominio territoriale nella ripresa. Massimiliano De Mozzi le ha tentate tutte: dopo aver perso Santoni per un lieve infortunio -Farinazzo non lo ha fatto rimpiangere- ha ruotato tutti gli elementi d'attacco a disposizione, finendo con un inedito centrocampo a due, ovvero Delcarro e Duravia, dietro due ali e due punte centrali. Ma per fare goal, diceva La Palisse, bisogna tirare in porta, possibilmente con precisione e determinazione.

Era davvero una bella giornata di sole, non fredda, il che -assieme al tanto nome dell'avversario, che poco più di dieci anni fa si giocava la massima serie- ha favorito l'afflusso di circa trecento persone al campo sportivo. Tra queste una discreta rappresentanza di ultras mantovani nel vero senso della parola, con bandiere, sciarpe, tamburi, striscioni e cori per tutti i novanta minuti come da tempo da queste parti non si è abituati. Il loro "contraltare" in tribuna erano le voci dei bimbi del settore giovanile granata, encomiabili per passione, e una curva vuota con tre lenzuola recanti scritte d'inneggiamento: il calcio è per le persone, se queste disertano la ragione degli sforzi societari viene meno.
Formazione sullo standard delle precedenti uscite per De Mozzi: nella rotazione offensiva sta fuori Farinazzo e trova conferma Duravia dopo la bella prova di Arzignano, con Baido a sostituire Cacurio in mezzo all'area avversaria. Dalla distinta si nota l'assenza di Patrizio Caso: l'esperto leader difensivo si è avvicinato in questi giorni a casa, ingaggiato dalla Turris di Torre del Greco. Nel Mantova due che hanno calcato i campi più prestigiosi, come l'ex genoano Silvano Raggio Garibaldi e la meteora laziale Lucas Correa: quest'ultimo determinerà l'esito dell'incontro con un goal, un assist e una regia classica e tecnica quanto puntuale ed efficace.
Non era un iperbole il voler sottolineare che per lungo tempo il taccuino del cronista è rimasto desolatamente vuoto, limitandosi a segnalare la partenza ritardata per i controlli alle reti delle porte, la numerazione "professionistica" dei biancorossi anche senza il nome stampigliato sulle spalle, una sforbiciata difensiva di Niccolò Dondoni degna del Carletto Parola che campeggiava fino a qualche anno fa sulla bustina delle figurine Panini. Tutti i caratteri di una partita di fine stagione, però alla fine del girone d'andata e dell'anno solare 2017: solo un paio di tiri sbilenchi di Manuel Conti e qualche attacco virgiliano con il panamense Carrasco sulla fascia sinistra -Mazzola in difficoltà come Dell'Andrea, poche sovrapposizioni e tante rincorse- sono tutto quello che si può dire dei primi venti minuti. Allo scoccar dei quali lo specialista Delcarro sale più in alto della difesa e incorna un corner per la presa plastica del lettone Lazarevs. Matteo Guazzo -che già calcò questo terreno con la maglia del Parma- tira altissimo una volta che si libera della morsa di Granziera, e a metà del tempo Santoni chiede il cambio per un acciacco, con Farinazzo che trova la sua prediletta fascia destra.
All'improvviso, correva il 37° minuto, l'ennesima disattenzione da palla ferma: angolo ospite, scambio veloce attorno alla lunetta, cross di Raggio che incoccia il ginocchio di Dondoni, piatto destro di Correa che leggermente deviato da Baido si infila alla base del palo di Luppi. Sul Ballarin scende il gelo: la Clodiense non meritava di perdere, il Mantova non stava facendo niente per vincere. Sussulto granata al 42', con il goal annullato a Baido per fuorigioco dopo che la punta padovana aveva ben schiacciato a rete di testa un cross di Farinazzo. E sempre quest'ultimo che un minuto più tardi recapita sulla testa di Delcarro un altro tracciante, l'impatto in anticipo sul difensore Aldrovandi va fuori di poco. Proprio Delcarro prima della fine del primo tempo incorre in una evitabilissima ammonizione per proteste: quanto mai pesante per via della squalifica che al rientro in campo, il prossimo 7 gennaio, lo terrà fuori dalla prima di ritorno in casa contro l'ambizioso Este. Un vero peccato, considerata la generosità espressa anche oggi dal bergamasco nelle due fasi, il suo indomito recuperare palloni e lasciare tutto sul terreno di gioco.
Un episodio casuale decide la prima frazione, dalla Clodiense che non ha sfigurato contro una potenziale candidata alla promozione gli aficionados si aspettano che vada oltre un leggero timore reverenziale, dato che il pareggio è apparso possibile. La ripresa inizia senza cambi, Guazzo ciabatta alto un cross da sinistra e comincia la girandola dei cambi: particolarmente proficuo quello di Suriano, che nel Mantova rileva Barone. Contestualmente Cacurio rileva uno spento Abrefah e Duravia -non positiva anche la sua prova, specie dopo i lampi di Arzignano- si sposta fisso a centrocampo. Nemmeno il tempo di assestarsi e il Mantova raddoppia: cross pennellato dal piede addestrato di Correa, Luppi non esce e la difesa guarda saltare proprio Suriano sulla linea di porta, con la sensazione che forse la palla sarebbe entrata lo stesso direttamente dalla bandierina.
Due a zero, oltre il concetto di massimo risultato col minimo sforzo, dato che di sforzi la squadra di Cioffi non ne ha prodotto alcuno. E oltre la sfortuna, che in casa granata fa quasi sempre rima con tiro da fermo. Chi attende una reazione veemente rimane deluso: il Mantova attacca di più e manda la retroguardia lagunare un po' in barca per qualche minuto, Baido ha la palla buona al 71' ma calcia addosso a Lazarevs in uscita, De Mozzi tenta anche la carta Marijanović al centro dell'attacco in luogo di Conti, che come regista si abbassava spesso sulla linea arretrata. Una calligrafica punizione dello stesso Baido, parata senza fatica, è il segnale della resa; Bertozzini risponde con un colpo di testa di poco a lato, poi Farinazzo non arriva sul lancio di Cacurio e infine, al quinto minuto di recupero, Marijanović regala a Lazarevs il cross di Baido senza imprimere forza al pallone.
L'arbitro Di Marco di Ciampino fischia la fine, i mantovani omaggiano i propri supporter mentre tra gli sportivi di Chioggia è palese la sensazione che Baido e compagni siano stati puniti oltre i propri demeriti. Certo, un po' di carattere sarebbe servito, anche perché la Clodiense lo ha sciorinato ad esempio a Montebelluna o in casa con la Virtus Vecomp, quando il gioco non può per dati motivi essere sempre quello sfoderato a Noale. Ora però la compagine di De Mozzi staziona in piena zona playout, risucchiata già la settimana scorsa pur se con tutt'altro spirito: in casa granata si guarda allo stop e alla finestra di mercato come alla manna dal cielo, nella speranza di trovare gli elementi integrativi di una rosa che per infortuni e abbandoni è rimasta per molto tempo all'osso. La partita odierna dice che occorrono altri due terzini e un cambio a centrocampo per Conti e Abrefah, che abbia pure caratteristiche di interditore. Ma soprattutto che al momento di scendere in campo gli undici uomini in maglia granata pensino alla sola ossessione di strappare il pallone agli avversari, tirare e segnare, perché è solo così che si fanno i punti necessari a salvarsi senza la lotteria degli spareggi.

sabato 16 dicembre 2017

ARRIVA IL BLASONATO MANTOVA, LA CLODIENSE CERCA LA CONCENTRAZIONE. AL BALLARIN SI RIVEDE ABCHA

Sette campionati di serie A, undici di serie B e un discusso spareggio contro il Torino, poco più di dieci anni fa, per tornare nella massima serie. E qualche confronto in serie C negli anni Settanta con l'allora Union CS: i numeri la dicono lunga sul blasone del Mantova, la squadra più titolata del girone C nel campionato di serie D, e rivale odierna per la Clodiense Chioggia Sottomarina. Ma anche dopo i fallimenti e l'approdo al calcio dilettantistico della nuova società, i virgiliani restano un avversario temibile per i lagunari, trovandosi al quarto posto in classifica e con un trend in ascesa.
L'ultima partita del girone d'andata e dell'anno solare 2017 si disputa oggi dalle ore 14.30 allo stadio Aldo e Dino Ballarin, compagni di squadra nel Grande Torino di quel Danilo Martelli cui è intitolato il campo sportivo della città ospite. Dal canto suo la squadra di De Mozzi, che ritorna in panchina dopo la squalifica, ha dimostrato nell'ultimo mese di avere sviluppato un gioco capace di mettere in difficoltà chiunque, e con le big non ha mai sfigurato, spesso riuscendo anzi a fare risultato. Intanto ieri Momo Abcha, lo sfortunato stopper fratturatosi seriamente nell'incidente dello scorso 21 ottobre, ha fatto visita ai compagni durante l'allenamento: a due mesi dallo scontro il difensore di Marghera è finalmente di nuovo in piedi, anche se ancora sofferente. Sono da stabilire i tempi di recupero, ma intanto la notizia del suo miglioramento farà senz'altro felici i tifosi granata e tutti gli sportivi.

domenica 10 dicembre 2017

PARTITA D'ALTRI TEMPI, UNA CLODIENSE GAGLIARDA CEDE 4-3 AD ARZIGNANO SOTTO LA NEVE

Una partita sotto la neve doveva finire con un risultato d'altri tempi. Nello scenario natalizio dello stadio Dal Molin di Arzignano, la Clodiense è generosa con le proprie forze e appena un po' con gli avversari, rimediando un dignitoso 4-3 contro una delle squadre più qualificate per il salto di categoria: per tutto il primo tempo i gialloazzurri della Val Chiampo dimostrano perché sono lassù in classifica, con fraseggi palla a terra che chiamano all'appello tutta la formazione. E non è esagerato definirlo il più bel calcio visto fin qua dagli avversari della squadra granata, assieme magari al Belluno. Dal canto suo, la formazione di Massimiliano De Mozzi -oggi squalificato, e sostituito in panchina dall'esordiente Emanuel Rizzi, storico bomber alla prima partita ufficiale da allenatore della prima squadra- si tira su le maniche come a ogni svantaggio, e non sfigura, impegnando più volte il portiere locale Dani prima di capitolare ancora, e ancora rialzarsi.

Se Santoni avesse infilato il diagonale, se almeno uno dei facili tiri consecutivi di Farinazzo fosse andato in fondo al sacco, ci sarebbe di che raccontare un altro esito. E se Baido avesse giocato dall'inizio... chissà, tutto è lecito pensare dopo la doppietta dell'attaccante classe 1985, tenuto precauzionalmente in panchina a inizio match. Come detto, l'Arzignano non ruba niente: gli uomini di Vincenzo Italiano -già giocatore dell'Hellas Verona in serie A- hanno le carte in regola per salire in Lega Pro, ma anche a giudizio degli sportivi di casa la Clodiense li ha messi in difficoltà vera, tanto che un fantascientifico 4-4 non sarebbe stato solo un sogno. Tra i protagonisti positivi, anche la novità Marco Duravia, gettato subito nella mischia col numero 10, dotato di buona tecnica e capace di sfornare due assist vincenti per Santoni e Baido. Negativa invece la prova dell'arbitro Bodini di Verona, che ha lasciato di che recriminare entrambe le compagini, sia per i fuorigioco chiamati -la responsabilità è più che altro dei segnalinee- sia per la gestione dei cartellini.
I 250 spettatori -tra loro anche l'indimenticato mister granata Mario Vittadello- non si sono certo annoiati, nonostante siano stati accolti all'ingresso da una leggera spolverata di neve. Rizzi non rivoluziona la formazione di partenza, anche se l'inserimento immediato di Duravia obbliga un po' Delcarro a guardare anche il centrocampo, così il 4-2-3-1 delle ultime domeniche diventa un 4-3-3 con Santoni e il nuovo numero 10 a rifornire la punta centrale Farinazzo. Pronto, via, e sùbito un goal subìto per la Clodiense, come purtroppo non di rado accade: due calci d'angolo consecutivi, e sul secondo la respinta della difesa viene raccolta dal terzino sinistro Vanzan, che calcia angolato e sorprende Luppi, dal momento che la sfera passa in mezzo a una selva di gambe. Il pressing altissimo dei padroni di casa e il loro possesso di palla rendono davvero difficile la vita dei lagunari, e già all'8° è Luppi a salvare la propria porta da una conclusione ravvicinata del capitano Fracaro, tra i più positivi dei suoi.
Per circa mezz'ora c'è solo una squadra in campo, che mette in mostra nel centravanti nigeriano Odogwu un moderno attaccante di manovra. Eppure, alla prima occasione utile, la Clodiense pareggia: azione insistita di Dell'Andrea, scambio con Duravia che mette un traversone sul secondo palo, dove sbuca la testa di Santoni per il tap-in ravvicinato. Di qui in avanti è tutta un'altra partita: l'Arzignano risponde immediatamente con Fracaro che si ripete sempre da sinistra, la palla esce di poco e resta il sospetto di un tocco di Luppi a deviarla. Poi è la Clodiense ad avere in contropiede la palla del 2-1 con Santoni, che calcia sul portiere Dani, quindi dopo un bel salvataggio di Mazzola in difesa l'arbitro accorda una punizione dal limite per i berici: calcia Maldonado, rasoterra e angolato, e il cuoio si insacca alla sinistra del guardiano granata. Il tempo per l'arbitro Bodini -molto contestato- di annullare un ulteriore goal a De Anna per fuorigioco dubbio, e la Clodiense al 43° matura altre due nitide occasioni, sempre con Farinazzo che prima si vede respingere il tiro da Dani e poi la ribattuta dal difensore Bigolin. Goal sbagliati, goal subìto: è Odogwu a infilare Luppi di testa, dopo un cross dalla sinistra di Vanzan. Le squadre tornano negli spogliatoi sul risultato di 3-1 che se dal lato del gioco è inequivocabile, da quello delle occasioni lascia intendere poca fortuna.
La ripresa inizia senza cambi, subito Farinazzo cade in area poi è Luppi a sventare un tiro-cross di De Anna. Odogwu è sempre vivace anche se allarga troppo il diagonale sull'assist del solito Fracaro. Già al 52° Rizzi lancia Cacurio al posto di Conti, richiamando a centrocampo Duravia. Provvidenziale Dondoni nel deviare il tiro a botta sicura del capitano gialloazzurro Fracaro, per un quarto d'ora attacca sempre l'Arzignano poi all'improvviso la folata granata: Baido subentra a Farinazzo al 60° e impiega meno di due minuti a trasformare in rete un cross dell'ispirato Duravia. La partita è riaperta e la Clodiense mette alla frusta gli avversari: Santoni al 63° per poco non arriva sul lungo traversone di Cacurio. Dondoni è sempre il padrone della difesa, tra un disimpegno e l'ammonizione. Al 70° però l'Arzignano rimette le cose a posto con Forte, che da distanza ravvicinata segna il 4-2 risolvendo la mischia in area sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
Cala il buio e si accendono i fari, girandola di sostituzioni (Hima per Granziera fra i lagunari, i neoacquisti Contri e Valenti nella formazione di casa), Cacurio dopo la mezz'ora tira a botta sicura ma si immola Antinori. Al 79° l'ennesimo sussulto di orgoglio granata: ancora un cross dalla destra -stavolta di Stefano Santoni- e Raffaele Baido insacca la sua doppietta personale, con qualche rimpianto in tribuna per un suo possibile ingresso anticipato. Palla al centro, 4-3. Ricomincia a nevicare, Dell'Andrea sbroglia un'altra matassa intricata e dopo tre minuti di recupero Bodini dichiara la fine delle ostilità: una Clodiense che non molla mai e mette paura all'Arzignano, ben altra cosa da certe trasferte quasi arrendevoli (ma anche dal trionfo di Noale) contro una squadra davvero superiore. Sugli scudi i due portieri, ma soprattutto Fracaro, Odogwu e Vanzan in gialloazzurro, Baido, Duravia e Santoni in granata. Domenica al Ballarin arriva il blasonato Mantova, che sta scalando le posizioni di classifica, per l'ultima gara dell'anno solare 2017: la Clodiense, risucchiata in zona playout, non può assolutamente lasciare andare punti. Una squadra che finora ha segnato più dell'Adriese, del Delta e dell'Este ha le carte in regola per fare il risultato.

sabato 9 dicembre 2017

LA CLODIENSE DOMANI AD ARZIGNANO COL NUOVO ACQUISTO DURAVIA

Partita difficile, domani dalle ore 14.30, per la Clodiense Chioggia Sottomarina, impegnata sul campo dell'Arzignano Valchiampo contro la terza in classifica nel campionato di serie D, girone C. I ragazzi di De Mozzi -squalificato dopo essere stato espulso dall'arbitro domenica scorsa al Ballarin a seguito di un rigore non concesso- hanno l'amaro in bocca per aver perso due punti contro la Liventina, ma proveranno a rendere la vita difficile a una delle principali candidate per la promozione. Non è escluso il debutto di Marco Duravia, il centrocampista esterno acquistato dal Trento. La partita fra i granata e l'Arzignano sarà arbitrata da Marco Bodini della sezione di Verona.

domenica 3 dicembre 2017

CLODIENSE CHIOGGIA SOTTOMARINA, IL BICCHIERE RESTA MEZZO PIENO DOPO IL PAREGGIO CON LA LIVENTINA

Un'occasione persa. Ma anche la conferma che la Clodiense Chioggia Sottomarina sta ritrovando la salute, e con essa il gioco. Il pareggio per 2-2 allo stadio Ballarin contro la Liventina lascia un po' di amaro in bocca agli sportivi lagunari, essendo giunto solo all'83° dopo che per lunghi tratti del match i granata sono stati in vantaggio; ma non eccepisce la qualità della manovra e le occasioni avute dagli uomini di De Mozzi, che ha schierato la medesima formazione per la seconda settimana consecutiva. E anche stavolta sono stati Santoni e Delcarro, gli uomini più tecnici fra quelli di casa, ad andare a segno contribuendo al risultato che consolida il 4-1 di Noale.

Il numero 10 sblocca il risultato con una punizione beffarda al 16', che aggira la barriera e infila Bardella sul suo palo. Tempo di un'azione, e la Liventina perviene al pareggio con un calcio di rigore di Casella.

Al 38' la Clodiense si è riportata in vantaggio con l'incursore bergamasco, che insacca con un ottimo diagonale un assist illuminante di Abrefah.

Verso il finire della partita, il definitivo 2-2 di Fabbro su calcio d'angolo in tuffo. Il bicchiere è comunque mezzo pieno, dato che la Liventina resta a -3 in classifica rispetto alla Clodiense. Domenica per i granata trasferta molto difficile ad Arzignano.

sabato 2 dicembre 2017

LA CLODIENSE ATTENDE LA LIVENTINA ALLO STADIO BALLARIN PER RIPETERE L'IMPRESA DI NOALE

Con ancora negli occhi la splendida impresa di Noale, una settimana fa, quando la Clodiense Chioggia Sottomarina ha sommerso i locali del Calvi sotto quattro reti e un successo di gioco meritato dal primo all'ultimo minuto, il campionato di serie D girone C torna domenica 3 dicembre dalle ore 14.30 allo stadio Aldo e Dino Ballarin, dove a far visita alla Clodiense saranno i trevigiani della Liventina, che in classifica è attardata di tre punti rispetto ai granata. L'occasione è buona quindi per la squadra allenata da Massimiliano De Mozzi di staccare ulteriormente i rivali e attestarsi sulle tranquille posizioni di centroclassifica. Il mercato di riparazione è vicino, quindi potrebbero presto esserci novità nell'organico, soprattutto nei ruoli decimati dagli infortuni. L'arbitro dell'incontro è Dario Madonia della sezione di Palermo.